venerdì 30 novembre 2012

2012: Pianeta Nibiru e gli Annunaki (video intervista a Robert Dean)

Intervista a Robert Dean

Pt. 1:





Pt. 2:

Pt. 3:

Pt. 4:

Pt. 5:
http://www.youtube.com/watch?v=-PbpbjpTx1o&feature=endscreen&NR=1

Pt. 6:
http://www.youtube.com/watch?v=gZITAgZGtts&feature=endscreen&NR=1

Pt. 7:
http://www.youtube.com/watch?v=yM5svqMPRyU&feature=endscreen&NR=1



 
 Robert Dean è stato impegnato nel campo della ricerca UFO per gli ultimi 40 anni. Cominciò la sua ricerca mentre era in servizio attivo nell’esercito degli Stati Uniti, in cui militò per 27 anni. Si ritirò dall’Esercito nel 1976, da veterano altamente decorato, dopo aver combattuto come comandante di unità di Fanteria in Corea e Vietnam. Prestò servizio anche nelle operazioni di spionaggio, con incarichi di qualifica "Cosmic top secret". 


 Mentre eseguiva questo incarico fu di aiuto nel trasferimento del Quartier Generale in Belgio. Dean lavorò nel Reparto Operazioni ed è stato membro dello Staff di Comando Interno e, in tale contesto, ha operato per conto di SAUCER (Comandante Supremo Alleato Europeo), che ha incontrato pressoché ogni giorno.
E’ stato vice sceriffo dello stato dell’Arizona ed ex direttore della Sezione della Contea di Prima per il Mutual Ufo Network, MUFON. Egli è tuttora membro del MUFON, senza incarichi. E’ anche membro del centro per gli studi sugli UFO (CUFOS), nonché membro dell’Ancient Astronauts Society. Fu inoltre per ben 12 anni membro del Comitato Direttivo dell’Organizzazione di Ricerca dei Fenomeni Aerei ( APRO).
E’ laureato in Storia Antica, Psicologia e Filosofia, all’università dell’Indiana e ha completato studi estensivi in Archeologia e Teologia.
Mr. Dean può essere contattato scrivendo all’indirizzo seguente : 2732 South Gwain Place, Tucson ; Arizona 85713.

L'articolo prosegue a questo link: 

sabato 24 novembre 2012

Masanobu Fukuoka - Non far niente è il miglior metodo agricolo



Masanobu Fukuoka

Istruitosi come microbiologo in Giappone, ha iniziato la sua carriera come scienziato del suolo, specializzandosi nelle patologie delle piante.
A 25 anni cominciò a mettere in dubbio i preconcetti della scienza dell'agricoltura. Quindi, lasciò il suo posto come ricercatore scientifico, tornò nella fattoria della sua famiglia nella isola di Shikoku nel Giappone del sud per coltivare mandarini, iniziando a dedicarsi allo sviluppo di un sistema di agricoltura biologica ed ecocompatibile. L'obiettivo della sua ricerca è stato minimizzare il più possibile gli interventi dell'uomo, che si limita ad accompagnare un processo largamente gestito dalla natura, entrando in competizione con le tecniche agricole tradizionali e moderne.

Filosofia

Da un punto di vista filosofico, il metodo di Fukuoka si ispira al concetto del Mu, approssimativamente tradotto con “senza” o anche “nessuno”, il quale è il nucleo dell’insegnamento del Buddhismo Zen. Fukuoka si riferiva, infatti, alle sue pratiche di coltivazione come “agricoltura del Mu”. Per lo Zen l’Universo è in un costante flusso di cambiamento, in cui ogni cosa avviene spontaneamente. Per questo, si ritiene che il miglior modo di agire sia "senza” agire, lasciando libero il campo a quel "meccanismo di autoregolazione che può manifestarsi soltanto se non gli si fa violenza", come si può ben notare in particolare nell'agricoltura, la quale obbedisce a orologi interni ed esterni, atmosferici, e il cui vero motore è la Natura.




Non far niente è il miglior metodo agricolo


"Ricordo che fui colpito molto dal fatto che in una visita ad alcune fattorie biologiche egli rispondesse alle domande degli agricoltori presenti, i quali chiedevano ragguagli tecnici, soprattutto con poesie, disegni, insegnamenti di vita...
Per M. Fukuoka infatti lo scopo vero dell'agricoltura non è far crescere i raccolti, ma la coltivazione e il perfezionamento degli esseri umani: una via di ricerca interiore."
Qui il resto dell'articolo:

Qui potete trovare alcuni libri di Fukuoka: 

giovedì 22 novembre 2012

"La coerenza di chi mangia carne" una riflessione

Articolo di Carla Reschia "La stampa"

Una candid camera che gira in rete pone il problema della provenienza del nostro cibo. Meglio vegetariani o carnivori consapevoli?
Vorrei condividere un video che gira su Youtube e che è molto ripreso su Facebook.
Una sorta di candid camera brasiliana, divertente volendo, ma molto seria.
Il tema è mangiare o meno la carne. Certo, prevengo l'obiezione, c'è chi non ha questo problema perché non ha, semplicemente, da mangiare. Ma io sto parlando di noi che, per quanto poveri o impoveriti, la fettina, o la salsiccia, non ce la facciamo mancare. Senza un senso di colpa al mondo e senza per questo perdere la nostra tenerezza verso i cuccioli, le mucche con i grandi occhi dolci, i pulcini, i pesciolini rossi, ecc. ecc. Orripilandoci all'idea di mangiare cani e gatti, rabbrividendo per la macellazione islamica. Ecc. ecc. Faremmo lo stesso se vedessimo, con i nostri occhi, l'animale macellato? O ancora meglio, faremmo lo stesso se l'animale dovessimo ucciderlo noi? Negli Stati Uniti è nata da qualche tempo una scuola di pensiero che "impone" proprio questa regola a chi vuole essere carnivoro: allevare e quindi uccidere personalmente l'animale da cui si trarrà la carne. Non è un invito al vegetarianesimo, ma alla responsabilità. Chi mangerà la braciola, la bistecca, il brasato, avrà visto e compiuto di persona gli atti che questa scelta comporta. Vezzo da gente ricca, perché chi ha lo spazio, il tempo, la possibilità di allevare e macellare bestiame? Forse. Ma il tema resta valido. Contadini e cacciatori a parte, le persone comuni, che vivono in città e la carne la trovano al supermercato, hanno perso ogni contatto con l'animale da cui il loro acquisto proviene. Le fettine, igieniche, sigillate, con appena quel tanto di sangue che basta a non renderle stoppose, non hanno occhi, nè code, nè zampe, non guardano impaurite, non hanno voce. Non sono vegetariana. E talvolta trovo fastidioso e snob chi chiede con aria schifata piatti senza carne, e rumina insalata mentre gli addentano braciole. Però, so che se dovessi occuparmi io della faccenda preferirei evitare. E so come si chiama questo: è ipocrisia.


sabato 3 novembre 2012

Citazioni: Slavoj Zizek


  Questa classe elitaria deve agire come una macchina della conoscenza in grado di eludere il difetto principale della democrazia: l'impossibile ideale del "cittadino onnicompetente"
E' così che funzionano le nostre democrazie: con il nostro consenso.
Ciò che Lippman descrive non ha nulla di misterioso, è un fatto evidente.
Il mistero è che, pur essendone consapevoli, stiamo al gioco. Ci comportiamo come se fossimo liberi di scegliere e, in silenzio, non solo accettiamo ma esigiamo che un invisibile ingiunzione ci dica cosa fare e cosa pensare. Come aveva capito Marx tanto tempo fa, il segreto sta nella forma.

Slavoj Zizek
http://en.wikipedia.org/wiki/Slavoj_%C5%BDi%C5%BEek

Slavoj Zizek su Internazionale
http://www.internazionale.it/opinioni/slavoj-zizek/